Quest'opera nasce dalla convinzione che i tempi siano maturi per andare oltre la 'fascinazione dell'esotico' - propria dell'approccio di stampo coloniale e ottocentesco alle civiltà orientali - e arrivare a una più profonda comprensione, autentico rispetto, e conseguente assimilazione creativa, dei 'patrimoni conoscitivi dell'umanità' che civiltà millenarie come quella cinese, filtrata e raffinata attraverso l'elaborazione giapponese, hanno prodotto. Per il tramite di un'arte apparentemente 'minore': la creazione dei giardini con i più antichi manoscritti che ne delineano i principi estetici.