È possibile indagare la processualità del "fare architettura" attraverso le ossessioni e i daimon di alcuni maestri? Solo se consideriamo la crisi come elemento di rottura inserito nel ciclo vitale dell'edificio siamo in grado di individuare situazioni e stadi che, seppur transitori, risultano fondamentali per una comprensione organica dell'opera e del suo contesto. In quest'ottica, fattori di discontinuità quali abbandono, distruzione e fallimento diventano sfaccettature diverse di un'unica, molteplice realtà. L'idea progettuale - sia essa rappresentata dallo studio sulla casa primitiva, dalla codificazione di un modello o da una radicalizzazione teorica - è qui investigata a partire dal principio - dall'origine del processo - per poi dirigersi verso quel magma fluido che appartiene alla formatività dell'opera. Il volume esamina questi temi progettuali attraverso gli esempi emblematici di maestri quali Le Corbusier, John Soane e Isozaki Arata.