Raffinato interprete della cultura e dell'innovazione del Novecento, Melchiorre Bega, architetto e designer, è autore di numerose opere rimaste per lunghi anni ai margini dall'attenzione della ricerca. La sua attività documenta un'intensa riflessione sulle diverse possibilità del progetto nella sua dimensione multiscalare: dall'interior design alle ville, dall'architettura di rappresentanza ai grattacieli. Da Bologna a Milano, l'opera di Bega si apre a un mondo di relazioni che l'avrebbero portato a misurarsi con realtà che superano i confini europei, con progetti, tra gli altri, per gli Stati Uniti, il Sudamerica, l'Africa. Direttore della rivista "Domus" negli anni tragici della Seconda guerra mondiale, Bega compie la sua parabola professionale e intellettuale arrivando a misurarsi con le sfide della città e della ricostruzione. Il volume, realizzato a partire dall'acquisizione del fondo Melchiorre Bega presso l'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia, centro archivistico orientato alla ricerca, rappresenta una costruzione critica aggiornata del profilo analitico della sua opera. Ripercorrendo le tracce della vicenda culturale e operativa dell'architetto, emerge il profilo di un intellettuale che ha saputo legare utopia e intelligenza pratica, arte e produzione industriale, in una trama di intrecci che attraversa cinque decenni di attività e restituisce i tratti dell'eredità poliedrica di un protagonista dell'architettura del Novecento.