Le periferie erano tradizionalmente considerate un luogo geograficamente lontano dal centro e quindi di minore valore. Anzi, venivano generalmente considerate luoghi di degrado. Questa interpretazione era agganciata a un'organizzazione urbana oggi ormai superata: il centro non è più uno, ma sono tanti, e al loro interno ci sono molte situazioni di degrado. Le periferie si moltiplicano e hanno caratteri molto differenti, diventando il modo con cui si organizzano spazialmente le città. Questo permette di riconoscere come alle periferie vada riconosciuta una specifica complessità, nella quale dinamismo e socialità convivono con contraddizioni e difficoltà. Questo obbliga a mutare l'approccio allo studio delle periferie utilizzando metodologie incentrate sul lavoro interdisciplinare e sul campo, spesso con un coinvolgimento nei processi in corso, in termini di ricerca-azione.