Nella seconda metà del XII secolo un monaco di nome Giovanni Berardi inizia la stesura di un manoscritto che oggi è ricordato come il Chronicon Casauriense: un racconto storico corredato da un'imponente raccolta di documenti riguardanti l'abbazia di San Clemente a Casauria, "quo nullum fere in tota Italia olim illustrius" - come la definì tre secoli fa il grande erudito francese Jean Mabillon. Seguendo il filo della narrazione del cronista Giovanni Berardi, con gli occhi, quindi, e il cuore di un uomo del Medioevo, il volume inserisce la microstoria dell'abbazia abruzzese e le sue alterne vicende nel quadro più generale della storia italiana ed europea dei secoli di passaggio tra primo e secondo millennio. Una storia contrassegnata dal succedersi frenetico di papi e imperatori, signori e dominatori, invasori e ribelli, sullo sfondo dei grandi cambiamenti sociali, economici e religiosi che a partire dal XIII secolo segneranno il crepuscolo del mondo medievale, decretando la fine dei grandi complessi monastici come organismi autonomi e autosufficienti.