Tra i progetti non realizzati di Francesco Borromini di particolare interesse è quello relativo a Villa Doria Pamphilj, concepita quale futura dimora del cardinale Camillo Pamphilj, nipote dell'allora Papa Innocenzo X. Il progetto borrominiano è accompagnato da un promemoria redatto da Emmanuel Maignan, Padre afferente all'Ordine dei Minimi, vissuto per alcuni anni presso il Convento di SS. Trinità dei Monti a Roma. Il manoscritto di Padre Maignan elenca una serie di meraviglie scientifiche concepite per adornare la villa e il parco circostante: tali giochi testimoniano il profondo interesse, in epoca barocca, per gli studi relativi all'ottica, alla gnomonica, alla pneumatica, all'acustica e al magnetismo. Il volume ipotizza una ricostruzione in ambito digitale della villa e dei giochi scientifici in essa contenuti, tenendo conto della poetica compositiva borrominiana e degli apporti matematici offerti da Emmanuel Maignan. Alla luce del clima filosofico e culturale che animò la produzione architettonica della Roma del XVII secolo, l'indagine toccherà a più riprese il pensiero di René Descartes, figura chiave nel contesto europeo di quegli anni, impegnato nella divulgazione di un nuovo metodo conoscitivo, dal quale emergono i profondi legami con la scienza della rappresentazione.