Il volume illustra il profilo di Luigi Piccinato, protagonista principale nel Novecento italiano del processo di riconoscimento dell'architetto-urbanista quale figura deputata al governo dello spazio urbano. Con l'elaborazione di un modello di piano urbanistico semplice e solido, irrorato dalla concezione crociana dell'intuizione architettonica, l'architetto veneto si apre alla cultura internazionale: prima a quella tedesca di matrice tecnica, e poi a quella atlantica della pianificazione socioeconomica dello spazio regionale. Dotato di un'energia inarrestabile, redige un numero sterminato di piani urbanistici e non pochi progetti di architettura, in un rapporto pragmatico con le istituzioni e la società, distante da forme di rigida intransigenza, sempre sorretto da una presenza assidua nella pubblicistica disciplinare e generalista e in numerose associazioni e comitati tecnici istituzionali.