Il volume raccoglie i testi presentati da alcuni studiosi di Italo Calvino in occasione del convegno Dialoghi attorno a «Le città invisibili» e da alcuni docenti delle scuole di architettura italiane, a cinquant'anni dalla pubblicazione dell'opera e a cento dalla nascita del suo autore. Come è noto, il lavoro dell'architetto e dell'urbanista si articola in tre dimensioni: la dimensione tecnica, quella visionaria e quella che potremmo sinteticamente definire dimensione intellettuale. Ora, anche alla luce della recente pandemia, l'insieme dei testi raccolti in questo volume ha appunto l'ambizione di contribuire al necessario recupero del côté intellettuale, che negli ultimi decenni è passato in secondo piano. Infatti, quando fu pubblicato Le città invisibili, uno storico come Jean-Louis Cohen poteva giustamente sostenere che in Italia, a differenza di quanto avveniva in Francia, gli architetti erano stati in grado di inserirsi nel dibattito pubblico a fianco dei maggiori intellettuali dell'epoca, da Leonardo Sciascia a Pier Paolo Pasolini.