L'imperatore Costanzo aveva fatto costruire questo tempio in onore degli apostoli e lo aveva dedicato al loro nome, dando disposizioni affinché ospitasse il sepolcro suo e quello dei suoi successori, sia gli imperatori che le loro mogli, usanza questa che, fino ad oggi, è sempre stata rispettata. L'imperatore vi fece collocare anche il corpo di suo padre, Costantino. Nulla lasciava presagire che lì si trovassero i corpi i corpi degli apostoli, né vi era un luogo che apparisse consacrato ai corpi di santi. Ma durante la ricostruzione di quel tempio ordinata da Giustiniano, gli operai scavarono tutto il pavimento, per eliminare tutto ciò che vi era di poco consono, e si accorsero di tre bare di legno, di cui si era persa memoria, con delle scritte che rivelavano trattarsi dei corpi dei santi. Sant'Andrea cui è dedicata la chiesa padovana, sarebbe stato trovato in una di quelle casse di legno. Lo assicura Procopio di Cesarea, storiografo greco che nel 527 era già a Costantinopoli come consigliere e segretario di Belisario. Fonte d'interessantissime notizie geografiche, storiche e finanziarie, rivelatesi di grande importanza per l'archeologia.