L'idea che la tradizione non sia una nozione statica ma un concetto che viene "inventato" di volta in volta fu introdotta nel 1983 da Eric J. Hobsbawm e Terence Ranger nel volume The Invention of Tradition - ma già E.N. Rogers aveva posto la questione della tradizione nell'esperienza dell'architettura, esplorando il rapporto tra invenzione e memoria al di là delle contrapposizioni ideologiche fra tradizionalismo e internazionalismo architettonico. Non è un tema astratto: la prima implicazione connessa al concetto di "invenzione" è che la nozione intrinsecamente statica della tradizione viene a cadere e con essa la netta distinzione fra tradizione e modernità. La seconda è che il concetto di "identità" può essere rivisto non più come radicamento da ritrovare e difendere ma come costruzione da realizzare. Considerando che è nella forma che l'architettura trova il suo principale veicolo di espressione, il concetto di "invenzione della tradizione" fa emergere il problema della costruzione del linguaggio dell'architettura come espressione di una cultura e come operazione di simbolizzazione di significati culturali. I saggi di questo volume vanno in quella direzione.