Come ha ampiamente dimostrato la ricca e sapientemente composta antologia di contributi a questo volume, la questione della salute, in un'epoca flagellata da epidemie e contagi, risulta particolarmente cogente. Il tema dell'igiene edilizia e delle scienze sanitarie applicate costituisce uno dei tramiti, non l'unico ma forse il principale, tra l'architettura e le scienze positive nel loro divenire, come scrive Doti a proposito dei manicomi, ma l'approccio è generalizzabile anche a altre tipologie di intervento. Anche dal punto di vista della ricerca di adeguate o innovative tipologie edilizie si rileva la stessa disponibilità ad accogliere istanze più ampie, che peraltro spaziano dalle scienze mediche alla morale, tanto che accanto a nosocomi, ospedali militari, istituti kinesiterapici, manicomi, riscontriamo non soltanto bagni pubblici ma anche strutture per il benessere, sospese tra cura e loisir, che qualificano quelle che nella dizione corrente saranno le "stazioni di cura e soggiorno".