"I Sette Grattacieli di Stalin. L'architettura sovietica tra avanguardia e tradizione" è un breve saggio volto a scardinare alcuni dei più radicati pregiudizi sull'architettura moderna e contemporanea con particolare riferimento alle vicende sovietiche. L'autore opera un veloce ma approfondito studio sull'architettura russa dalla fine degli zar ai giorni nostri, indagando su aspetti tecnici e costruttivi, politici ed economici, filosofici ed estetici, elaborando un'originale ed incisiva critica dell'architettura sovietica e i suoi rapporti con la tradizione, le avanguardie e l'architettura contemporanea. Fulcro del lavoro sono i celebri "Sette Grattacieli di Stalin", la storia del loro concepimento, della loro costruzione e il profondo significato celato in essi.