Casino di caccia del periodo borbonico, Villa di Donato mantiene da tre secoli inalterato il suo splendore, che rifulge non solo per la sua unicità architettonica, ma soprattutto per la sua particolare atmosfera di casa accogliente e aperta. Tre giornaliste cercano, secondo diverse prospettive, di afferrare il significato di una dimora e della famiglia che da sempre la possiede, interrogando le mitologie familiari, il tempo trascorso e quello vissuto delle generazioni passate e presenti che hanno animato le sale e il giardino della villa. A corredo dei tre saggi, numerose fotografie d'epoca danno un volto e una figura ai nomi che si rincorrono in quelle pagine. Infine nella postfazione Patrizia de Mennato rievoca le storie della sua famiglia indissolubilmente intrecciate con la storia del borgo di Sant'Eframo vecchio.