In seguito a complesse dinamiche di crescita e trasformazione urbana, molte città, originariamente addensate attorno al loro centro storico e organizzate su uno spazio limitato, hanno cominciato ad espandersi capillarmente, dilatandosi in vaste aree periferiche. Nonostante siano città consolidate e ad elevatissima densità abitativa, le periferie esibiscono, spesso, un senso di incompiutezza e di provvisorietà, configurandosi come "non paesaggi urbani". Il testo analizza il caso di Librino, quartiere periferico di Catania, ormai da lungo tempo stigmatizzato come luogo del degrado urbanistico e dell'illegalità, ma, tuttavia, al centro di un processo di rivitalizzazione e di riscatto socio-economico che vede in prima linea le istituzioni scolastiche e le associazioni religiose.