Il giardino è metafora dell'anima e per chi lo attraversa è andare incontro alla propria anima. Così l'autrice attraversa i Giardini Vaticani conducendo il lettore in un verde mondo immaginifico. L'autrice compie il suo viaggio trifasico di dantesca memoria, calpestando i diversi giardini di questo storico luogo: dal boschetto all'inglese al giardino alla francese, a quello all'italiana ospitante quello giapponese. Un "giardino di tanti giardini" che in cambio si dona a lei e al suo lettore abbigliandosi di forme, linee, luci e colori: prati o scarpate punteggiate di bulbose fiorite... vaporosi varchi vegetali di rose rampicanti... a intessere spumeggianti tappezzerie. Di ogni giardino, ne ripercorre storia, stili e simbologia, si insinua nelle personalità dei papi protagonisti e gioca con gli aneddoti, i sensi e la fantasia. E il giardino man mano le "porge la vita". Un testo complesso e fluido, ostico e leggero, dove cadute e rinascenze si avvicendano e si fanno poesia, storia, letteratura, simbolo.