Il paesaggio non è soltanto qualcosa da creare o da tutelare ma, dal punto di vista geografico, qualcosa da riconoscere, percepire, ascoltare e descrivere. Esso eccita la psiche dell'osservatore di modo che questa ne interpreti il messaggio e ne decifri i significati. Il paesaggio è l'ipostasi della storia nel territorio. Ciò che è stato in etica, in estetica, in architettura, in filosofia, in progresso o decadenza, in carestia o abbondanza, in guerra o in pace, in storia o mito, in momenti d'intensa religiosità o di agnosticismo, è spesso scritto nel profilo paesaggistico e tutto interpretabile qualora la cultura, come un demiurgo, intervenga e soccorra per illuminazione. In altre parole, è logos, è discorso: discorso della storia.