Per secoli, tra le maestose querce da sughero, i cespugli di mirto e lentisco piegati dal vento, l'asfodelo dei morti, araldo della rinascita e della primavera, le piantine pioniere aggrappate agli scogli e le macchie di spine e di bacche lungo i sentieri, i resti della villa marittima di Gianola hanno resistito all'oblio. Sconosciuti ai più, muri, strutture e resti antichi sono disseminati anche nel mare che cinge il promontorio, per effetto della risalita del livello marino e per i continui crolli dalla costa. In questa breve guida si presenta il ricco patrimonio subacqueo della villa di Gianola, oggetto di recenti ricerche archeologiche subacquee: la grande peschiera del Porticciolo Romano, le grotte, i sistemi di approdo vengono analizzati alla luce delle nuove acquisizioni e messi a sistema con i resti visibili sulla terraferma, per una migliore conoscenza di uno dei complessi archeologici più straordinari del Lazio meridionale.