A partire dal 2014, le estese e devastanti distruzioni del patrimonio culturale di Iraq e Siria da parte della formazione terrorista islamista dell'ISIS hanno costretto la comunità internazionale a confrontarsi con la deliberata cancellazione dell'identità culturale di interi gruppi etnici e confessionali. Ma perché tali distruzioni sono un crimine contro l'umanità? Quali concrete azioni è possibile intraprendere per proteggere il patrimonio culturale minacciato e come sarà possibile ricostruire quanto distrutto? E, soprattutto, il terrorismo jihadista è l'unica minaccia alla sopravvivenza dei siti archeologici dell'antica Mesopotamia? La crescita incontrollata dei centri urbani e delle attività produttive in Iraq, l'assenza di valutazioni dell'impatto della costruzione di grandi infrastrutture sul patrimonio archeologico e monumentale, l'incuria, il vandalismo e i saccheggi rappresentano sfide altrettanto esistenziali. L'Università di Udine è impegnata da oltre un decennio nella ricerca archeologica, ma anche nella documentazione, tutela e valorizzazione della straordinaria ricchezza culturale dell'Iraq settentrionale, a poche decine di chilometri dai territori controllati fino a poco tempo fa dal Califfato islamico.