La storia dell'uomo è anche storia del suo rapporto con il mare: le navi che lo hanno attraversato e le città che vi si sono affacciate hanno lasciato tracce tuttora custodite sott'acqua. L'archeologia subacquea consente di ricostruire parte di questa storia grazie al ritrovamento, allo studio e alla conservazione di relitti, antichi porti e intere città sommerse. Il mare è infatti giustamente considerato il più grande e ricco museo del mondo, ancora in gran parte da esplorare. Questa disciplina è particolare sotto molti aspetti: si occupa di realtà assai diverse tra loro ed è soggetta a notevoli specificità sia per quanto riguarda le caratteristiche degli interventi in acqua, sia per l'aspetto normativo. Inoltre l'ambiente "straordinario" in cui si lavora influenza la permanenza dell'uomo sott'acqua e lo stato di conservazione dei materiali sommersi. Nei vari capitoli sono affrontati i temi relativi alle tecniche e alle metodologie per lo scavo archeologico subacqueo, alla prima conservazione dei reperti, alla normativa nazionale ed internazionale in materia di protezione e tutela dei ritrovamenti. I diversi aspetti sono stati affrontati congiuntamente dai tre autori: Valeria Salaris, archeologa subacquea, Università di Genova; Valentina Brodasca, archeologa subacquea specialista in restauro; Henry De Santis, archeologo, funzionario del Corpo della Guardia di Finanza.