Gli intensi contatti culturali e gli scambi dovuti al commercio trans-tirrenico tra Sardegna e costa dell'Etruria nella prima età del ferro, noti da tempo, sono stati oggetto di numerosi studi analitici. Su questi collegamenti tardo protostorici getta una nuova luce la scoperta "epocale" di materiali villanoviani di uso ordinario, associati a una minore quantità di reperti di manifattura locale, attribuibili al X-IX sec. a.e.v., nell'isola di Tavolara, situata a breve distanza dalla costa della Gallura. Questo contributo fornisce i dati di scavo, ed esamina sia il contesto dei ritrovamenti della precedente età del bronzo nel territorio costiero della Sardegna nord-orientale, sia i reperti ceramici locali e allogeni di Tavolara. Per questi ultimi, dopo il riconoscimento, nel 2018, della loro provenienza dalla costa degli Etruschi, sulla base delle caratteristiche dell'impasto e dei confronti tipologici e stilistici, l'analisi archeometrica consente ora di individuare una provenienza prevalente dall'Etruria meridionale e minoritaria dall'Etruria settentrionale. Grazie alla correlazione con i materiali di origine continentale è stato possibile stabilire attribuzioni cronologiche più precise rispetto al passato per alcuni materiali di produzione sarda. Si aprono inoltre nuove prospettive interpretative sulla funzione di una diffusa classe di contenitori ceramici di fattura grossolana. La rassegna del paesaggio antropico costiero etrusco fornisce indicazioni sullo sviluppo della navigazione organizzata, reso possibile dal nuovo assetto socio-economico delle comunità ivi stanziate: la nascita degli stati protourbani nel territorio peninsulare affacciato sul Tirreno.