Il grande libro delle dee europee costituisce una piacevole "passeggiata" mitologica in cui si analizza dapprima il concetto di Grande Madre, in quanto divinità primordiale che rappresenta la fonte originaria di tutte le altre dee, per poi passare ad esaminare la figura e l'opera di Marija Gimbutas, mettendo in luce l'importanza delle sue scoperte archeologiche, gli studi innovativi nell'ambito del matriarcato e le ricerche da lei effettuate sulle migliaia di reperti rinvenuti nel corso degli scavi. Si passa poi, nei successivi capitoli, a tracciare i ritratti che compongono il pantheon delle dee europee: dalle dee baltiche, conosciute ancora in modo poco approfondito, per continuare con le luminose e combattive dee celtiche, con le indecifrabili e misteriose dee etrusche, le quali possono riservare ancora molte sorprese agli studiosi. Si prosegue con le dee greche, alle quali è stato dedicato ampio spazio e una grande varietà di ritratti in quanto si tratta della mitologia meglio conosciuta, e ciò ha permesso di sviscerarne gli aspetti caratteriali più diversi e multiformi, poi le altere, algide dee nordiche, caratterizzate da una grande passionalità nell'espressione dei sentimenti e in guerra e, infine, le meglio conosciute e più vicine alla nostra cultura dee romane.