A Famagosta, ultimo baluardo cristiano nell'isola di Cipro, si combatte senza tregua per difendere la città dall'assedio dei turchi. Per coraggio e valore, si distingue sul campo un giovane paladino che si fa chiamare Capitan Tempesta. L'abile spadaccino affronta in un duello all'arma bianca il campione musulmano Muley-el-Kadel, il Leone di Damasco, e lo sconfigge facendogli grazia della vita. Chi si nasconde davvero sotto l'armatura dell'eroe cristiano? E come si spiega l'ammirazione reciproca che a poco a poco nasce tra i due nemici? Pubblicati rispettivamente nel 1905 e nel 1910, i due romanzi qui raccolti appartengono a un ciclo minore di Salgari, ma sono la conferma, se mai ve ne fosse bisogno, dell'inesauribile inventiva dello scrittore: personaggi che sembrano usciti da un poema cavalleresco, avventure rocambolesche, sfide e vendette, scambi di ruolo e di identità che tengono viva la suspense. Al di là dell'apparenza convenzionale, numerosi sono gli elementi di modernità di questa storia di odi forsennati e amori fatali: in queste pagine l'equivoco diventa forza, il travestimento consapevolezza di sé, il conflitto religioso occasione di confronto fra culture diverse.