Negli ultimi sei anni di vita, Roger Deakin tenne con regolarità dei quaderni di appunti sui quali annotava pensieri, impressioni e osservazioni. I movimenti imprevedibili di uno scoiattolo, la fuga di una formica sul suo tavolo da lavoro, la pena per una volpe caduta in una trappola, l'arrivo del furgone del postino: profondamente personali e appassionate, queste note permettono di entrare nel laboratorio creativo e intellettuale di uno dei protagonisti della scrittura contemporanea dedicata alla natura, e di comprendere il suo peculiare modo di guardare il mondo. Un anno a Walnut Tree raccoglie e organizza nel diario di un anno solare il meglio di questi appunti, restituendo con esattezza la straordinaria e irrequieta curiosità dell'autore per il paesaggio naturale e umano, il suo amore per la letteratura e la musica, il talento per i collegamenti sorprendenti. E così che a partire da una scrittura apparentemente rapsodica e intima prende forma un vasto e intenso manifesto per una vita che, a dispetto delle tante pressioni negative, si metta in ascolto della brulicante, fragile ma inarrestabile vitalità dell'ambiente naturale e ne faccia fonte di riflessione e trasformazione.