Raccolta pubblicata per la prima volta a Buenos Aires nel 1926, rappresenta un grande mosaico colorato, le cui tessere sono sapientemente collocate per offrire un risultato indipendente e insieme uniforme. Dal potente ritorno di "Anaconda" al freddo e lucido uomo morto, passando per il pellegrinaggio finale degli esiliati e bevendo un po' della loro cara acquavite, si ha la sensazione di essere sospesi e intrappolati in quest'ambientazione un po' materna un po' assassina, che non risparmia nessuno. I personaggi di questi racconti hanno certamente un elemento in comune con l'uomo di ieri, di oggi e di domani.