«Suonarono alla porta e neppure guardò chi fosse. Non si fece entrare». In questa silloge di aforismi, mai nervosa eppure perentoria, asciutta e disincantata, Marino Tarizzo non manifesta una diffidenza nei confronti di sé ma piuttosto un orrore nei confronti dell'Uomo, soprattutto se inteso come massa brulicante e indistinta, cieca, ottusa. Guarda con sospetto a chiunque in quanto parte di un tutto che lo delude e lo irrita, e quindi sta in guardia anche rispetto ai propri comportamenti inconsapevoli, ma "non si fa entrare" in quanto essere umano in senso generico, diciamo... a scanso di equivoci!