Le ventiquattro prose che compongono le "Operette morali" nascono durante il lungo periodo di "silenzio poetico" di Leopardi e costituiscono un unicum nella storia della letteratura italiana. Composte in massima parte in forma di dialogo sull'esempio illustre della trattatistica antica, le "Operette" danno sistemazione letteraria e intimamente lirica al sistema filosofico leopardiano. Abbandonando gli elementi personali e polemici per assumere un respiro universale e intensamente umano, Leopardi oppone ai «sogni filosofici» dei contemporanei il suo poetico empirismo, consegnandoci testi vibranti di ironia, potenza allegorica, profondità speculativa e vivacità emotiva.