Il volume raccoglie una serie di estrosi scritti su Torino, i suoi luoghi e i suoi abitanti, con tutti gli umori ceronettiani e la nostalgia per un mondo che, sotto i colpi della modernità, ha perso le sue piccole virtù. Nella prosa del giornalista e scrittore rivivono le donne torinesi, un "tempo tutte sarte e modiste", dal sorriso luminoso introvabile ormai nelle loro discendenti. E poi i vecchi cinema, alcuni bruciati, altri sostituiti a poco a poco da negozi alla moda sempre più odiosi all'autore. E poi le case e le tombe "ben messe", i cortili di una volta, le fabbriche, le balere...