"Quindici racconti (polizieschi? filosofici? onirici? psicanalitici?), talora brevi, ognuno dei quali ha una sua precisa autonomia, un suo sviluppo individuale, con un principio e una fine, ma tra loro tutti reciprocamente connessi da fili che si intrecciano, da un'avvertenza intrigante che, con metodo filologico, denuncia omissis e lacune, ipotizza varianti, da un protagonista del quale forse, è possibile, si dovrebbe, accadrà di conoscere l'identità e la personalità (ma è vero? accertato? verificato?) e che ci trascina, concedendoci e concedendosi pennellate di realismo descrittivo e di ironica autoanalisi, nella sua vita quotidiana; questa si svolge forse in un commissariato o in una stanza d'ospedale o per le vie di Roma e il protagonista la percorre attraverso i suoi giochi enigmistici e linguistici, le sue stanchezze fisiche e psichiche, attraverso le sue indagini attente e professionali, solitario e burbero e insieme sentimentale, malinconico, generoso." (dalla prefazione di Marta Fattori)