Una raccolta di prose e interventi in cui Pierluigi Cappello racchiude con estrema semplicità e fascino letterario il suo personale concetto di poesia. Una ricerca della "realtà ignota" nascosta nella "realtà nota", cosi come accade nella celebre fotografia di José Enrique Azevedo: lo scatto di una violenta tempesta nelle Azzorre, con le forti onde che sbattono sulle scogliere, scopre il profilo di un vecchio, la barba d'acqua e i folti capelli bianchi di schiuma. È Nettuno, il dio del mare. Una rivelazione: da quel "saper vedere le cose" emerge una realtà carica di simbolismi, un senso poetico che Cappello cerca di osservare da varie angolazioni in questi scritti, incuneati tra il saggio, il racconto e la prosa d'arte. Dal medioevo dantesco alla guerra di Troia alla Germania nazista, da Ungaretti a D'Annunzio a Pasolini, il poeta friulano solleva il velo della verità apparente per accompagnarci attraverso le forme nuove di un mondo che non abbiamo mai visto prima.