Uno squarcio sulla letteratura russa della prima metà del Novecento, quella inesorabilmente segnata da eventi capitali per la storia della Russia e dell'umanità intera: la rivoluzione d'ottobre e la seconda guerra mondiale. Ideali e orrori, tragedie e eroismi che si incontrano e si scontrano nella vita della società e di ciascuno. E poi il mare, che nulla sembra aver a che fare con la Russia e invece... Le voci sono quelle degli scrittori Aleksandr Grin, Konstantin Paustovskij, Evegenij Zamjatin, Aleksandr Arosev, Il'ja Ehrenburg, Vasilij Grossman, Viktor Nekrasov, e dei poeti Boris Pasternak e Vladimir Majakovskij. Nove autori tradotti e presentati da uno dei più noti slavisti italiani, Pietro Zveteremich, che per due decenni si dedicò, tra l'altro, all'attività di docenza in Sicilia, a Messina, dove lasciò un ricordo indelebile. Che il tempo non ha scalfito. Questa pubblicazione, che appare a 25 anni esatti dalla sua scomparsa, vuole essere un tributo allo studioso, all'intellettuale e all'uomo Zveteremich che seppe appassionare alla cultura e alla vita di una porzione di mondo, la Russia, come cifra di una ricerca incessante, rigorosa e libera della verità. Prefazione di Erica Zveteremich.