Il titolo, è appena il caso di dirlo, è un richiamo e un omaggio al celebre «Maledetti Toscani» di Curzio Malaparte. Ma se l'opera dello scrittore pratese era, in fondo, un elogio sotto mentite spoglie della razza toscana, questa antologia di racconti si pone invece il proposito di gettare uno sguardo sugli aspetti più oscuri e nascosti della città di Pisa e dei suoi abitanti. Ai dieci autori cresciuti all'ombra della torre è stato chiesto, infatti, di realizzare una sorta di osmosi tra loro e i racconti che andavano scrivendo, offrendo ai lettori un'interpretazione unica e originale del concetto di "maledizione", la propria idea di dannazione cittadina. Ne sono così uscite dieci storie sospese fra realtà e invenzione, tra cronaca e storia, tra mistero e rivelazione, che abiurano l'immagine patinata, rassicurante e folcloristica della città per scivolare sulle acque scure e limacciose dell'Arno e negli abissi altrettanto torbidi e spesso insondati di chi, quella città, la abita.