La città "accade" e in questo accadere trascina con sé chi alla metropoli è condannato, chi ci passa attraverso, chi ne è rigettato e chi ne è preso in prestito. Vale a dire chi oggi di solito non ha la voce abbastanza forte per farsi ascoltare, ma forse possiede occhi capaci di vedere il divenire contraddittorio e talvolta feroce della città. Sono occhi che possono mettere a fuoco, insieme al teatro delle loro esistenze, un destino che spesso è legato a doppio nodo con quel teatro. È questa la premessa dell'antologia e della sfida lanciata dal Laboratorio Formentini per l'editoria e dalla casa editrice Mondadori attraverso il concorso di racconti ScriviMi, al quale hanno risposto più di trecento partecipanti fra i diciotto e i trentacinque anni, che a Milano abitano o hanno abitato per ragioni di studio, di lavoro, di amore, oppure perché ci sono nati, ci sono arrivati e sono partiti. I quindici racconti non sono stati scelti dalla giuria (composta da Giacomo Papi e Alberto Rollo, e da Malika Ayane, Daria Bignardi, Giorgio Fontana, Vittorio Graziani, Fabio Guarnaccia, Helena Janeczek, Gaia Manzini, Michele Serra e Cristina Taglietti) per creare uno specchio in cui ammirare l'immagine della città, ma per comporre una fotografia di quello che è ora.