Nel 1766 circa 780 manoscritti conservati presso la biblioteca del convento francescano di Santa Croce furono trasferiti, con motuproprio del granduca Pietro Leopoldo, presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, dove ancora si conservano, ad eccezione di un piccolo nucleo che, restituito ai frati per esigenze devozionali, confluì, dopo le soppressioni napoleoniche, nella Biblioteca Magliabechiana, poi Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Un inventario quattrocentesco, pubblicato da Curzio Mazzi nel 1898, descrive con precisione i volumi, e ne indica la collocazione nei 37 banchi della biblioteca francescana. Tale classificazione si rispecchia nel catalogo dei manoscritti pubblicato da Angelo Maria Bandini (1777), redatto dopo il trasferimento dei codici presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, che rappresenta ancora oggi il contributo più significativo alla conoscenza della raccolta. L'integrità del fondo rappresenta un unicum nell'ambito delle biblioteche conventuali fiorentine, dal momento che sia quella degli agostiniani di Santo Spirito, sia quella dei domenicani di Santa Maria Novella hanno subito in passato gravi episodi di dispersione. Il catalogo della mostra presenta un'ampia selezione dei manoscritti più antichi conservati nella biblioteca, miniati tra l'XI e il XIII secolo. Si tratta di testi biblici, commenti dei Padri della Chiesa, vite dei Santi ma anche preziosi esemplari miniati di libri di diritto.