Una delle più grandi ossessioni dell'uomo è sempre stata il tempo. Fino dalle epoche più remote egli ha cercato di concretizzarne l'invisibilità, riuscendo, dapprima con mezzi e strumenti rudimentali, ad afferrarne vagamente il senso, per giungere poi, con il lento scorrere dei secoli e attraverso conquiste tecnologiche via via più sofisticate, a imprigionarlo e a scandirlo istante per istante con la precisione dell'orologio atomico, il cui coefficiente di errore è di un secondo ogni duecentomila-trecentomila anni. Ma per arrivare a tanta perfezione sono dovuti trascorrere più di sette secoli, durante i quali l'orologio, passando attraverso l'epoca gotica, il Rinascimento, il Barocco, il frivolo Settecento e il romantico Ottocento, ha mutato continuamente le sue vesti stilistiche e ha adottato tecnologie sempre più avanzate per passare dalla fase artigianale e artistica a quella della moderna produzione industriale. In questo volume Giacomo e Aurélie Wannenes presentano una visione illustrata della storia delle pendole antiche attenendosi agli stili decorativi di parte del Seicento, di tutto il Settecento e degli inizi dell'Ottocento.