Questo libro è un documento importante, è la testimonianza di chi ricorda i pionieri dell'energia nucleare, giovani tecnici e non solo e di una intera provincia che, prima in Europa, sperimentò ignara il valore, i rischi e le conseguenze delle "scorie che nessuno vedeva". È la storia dell'autrice arrivata a Latina dall'Emilia Romagna, giovane sposa piena di sogni, con il marito, membro del gruppo di sette giovani che "Agip Nucleare" aveva inviato là per formarsi, per poi far partire la centrale nucleare di Borgo Sabotino. L'autrice intuisce che in quel territorio, dove c'era la malaria, ora c'è un "mostro" più pericoloso. Inizia la sua battaglia che il marito non capirà, perché come tanti credeva nella "nuova energia pulita", per un domani libero dal petrolio e dal carbone. Purtroppo, quelle scorie che nessuno vedeva, segneranno la sua vita. Saranno i suoi studenti a seguirla in piazza.