Con la crisi energetica è calato improvvisamente il buio sulla nostra comfort zone e si avvicina il collasso della nostra civiltà. Ma il rischio di blackout ci indica anche la strada per un cambiamento epocale: dalla crisi si esce con più consapevolezza, con la giusta tecnologia e con modi nuovi di interagire. Come fare se ai rischi della crisi climatica, si aggiungono quelli della digitalizzazione, del degrado culturale, di una politica basata sulle emergenze? È giunta l'ora di fare luce, correre ai ripari e guadagnare nuovi spazi di autonomia. Le politiche nazionali puntano a renderci sempre più dipendenti, ma noi possiamo scegliere un'altra strada: quella della decentralizzazione e dell'autosufficienza, contro le logiche della guerra e dei conflitti geopolitici. Le soluzioni vanno dalla creazione di cooperative energetiche rinnovabili ad azioni di risparmio energetico basate sulla cooperazione. L'Italia intanto è il paese che spende di più per l'illuminazione pubblica in Europa. Alla paura del buio si aggiunge uno spreco che dà solo l'illusione di maggiore controllo. Un invito a riscoprire gli spazi della notte e ad accogliere il buio come una sorta di benedizione.