Non usa mezzi termini Aurélien Barrau in questo libro-intervista che chiama a raccolta chiunque voglia guardare in faccia la realtà, e cioè l'assoluta emergenza che il nostro pianeta sta vivendo: la Terra è avvelenata e sfruttata fino all'esaurimento, la vita, in tutte le sue forme, è aggredita da ogni lato. Finora non abbiamo voluto vedere le cose come stanno e abbiamo avallato interventi del tutto inefficaci. Focalizzati sugli effetti, non ne abbiamo cercato le cause e quello che è il loro presupposto ideologico, forse perché era preferibile non comprendere i veri meccanismi e autoconvincersi che non si poteva fare nulla di più o di meglio. Se però vogliamo avere una chance per uscire dal sistema di alienazione e sfruttamento mortifero nel quale viviamo e che di fatto rendiamo possibile, dobbiamo cambiare tutto. Non si tratta di rinunciare alla crescita, ma di ridefinirla in senso non economico, di ripensare radicalmente i nostri valori e il nostro modo di abitare lo spazio, di sviluppare strumenti capaci di fondare un mondo completamente diverso. Per affrontare una crisi sistemica come l'attuale, serve una rivoluzione. Politica, poetica e filosofica.