Pensare alla possibilità di una crisi evolutiva per gli esseri umani, a partire dalla definizione legata alla parola greca krisis e il suo significato di distinzione, giudizio, scelta. Per gli antichi la specificità umana è la ragione: perderla significa cadere in un 'non esserci nel mondo', il pensiero di una condizione animale sempre presente all'uomo come pericolo incombente. Dall'epopea di Ulisse alla tragedia greca con Edipo, all'emergenza della filosofia, l'incapacità di trovare in sé la possibilità di una crisi conduce l'uomo adulto e razionale a eliminare o controllare il mondo sconosciuto di pulsioni, immagini, movimento senza parola che rompe il suo equilibrio. Allora 'deruba' l'irrazionale - il bambino e la donna - del bello e del buono, definendoli folli. La ricerca in psicoterapia di una trasformazione possibile oltre la crisi, che non è il destino di un'originaria natura perversa e distruttiva di sé e degli altri, è il filo conduttore di questo testo di Chimarella Lazzeri scritto in un'appassionata e feconda dialettica di discussioni e ricerche svolte con Massimo Fagioli.