Inedito in italiano e proposto in una traduzione scorrevole, questo testo restituisce un gioiello della psicopatologia tedesca. Le descrizioni cliniche, caratterizzate da un'affascinante ricostruzione della storia dei pazienti, costituiscono un lavoro pionieristico, che creò scompiglio nella comunità scientifica del tempo. Con stile innovativo, fresco e romantico, l'opera di Kretschmer affronta uno dei punti chiave della psichiatria del XX secolo, il dibattito sulla natura primaria o reattiva delle formazioni deliranti. Con Bleuler, Kretschmer fu uno degli autori che più si adoperò nel tentativo di costruire una psicopatologia psicodinamica. Il suo lavoro offre spunti importanti nel senso di una comprensione psicogenetica delle psicosi: egli pensava che la ricerca avrebbe riconosciuto sempre di più gli aspetti psichico-reattivi. Ma sebbene alcuni suoi concetti siano oggi condivisi, un'altra parte del suo pensiero clinico-diagnostico è divenuta marginale in seguito all'effetto dei tre riduzionismi del secolo scorso: psicoanalisi, esistenzialismo heideggeriano e psichiatria biologica. Per questo, il libro viene proposto nella serie "Bios Psychè. La memoria", che rappresenta una fondamentale operazione culturale di recupero della conoscenza psichiatrica.