"L'idea di scrivere questo libro è nata lentamente e cresciuta inesorabilmente come quei piccoli agglomerati umani, che all'inizio si organizzano nelle periferie intorno a un bar o a una piccola chiesa, poi via via attirano nuove case, nuovi esercizi. Ad un certo punto ci si accorge che è diventato un paese o un quartiere vero e proprio. E lì bisogna cominciare a fare ordine, a mettere i nomi alle strade e i cartelli per disciplinare il traffico. Si deve lavorare su due fronti: un conto è organizzare una città o un quartiere per chi ci abita e un conto è organizzarlo pensando a chi verrà solo in visita o da pendolare e a come collegarla con gli altri agglomerati urbani. Naturalmente le due cose si intrecciano e si modificano a vicenda. Così, mano a mano che aumentava la mia competenza e consapevolezza a districarmi nel lavoro clinico, mi diventava sempre più chiaro cosa restava critico e confuso nel lavoro di formazione e supervisione ai colleghi. Sapere una cosa non significa anche saperla fare, e saper fare una cosa non significa anche saperla trasmettere. Questo libro è dunque prima di tutto un'assunzione di responsabilità del mio fare come terapeuta e come formatrice. È un resoconto, certamente parziale, di ciò che ho imparato a trasmettere". (Dall'Introduzione dell'autrice)