Il libro che avete tra le mani non è la semplice traduzione di uno dei manuali più efficaci e aggiornati di Psicologia clinica, ma il frutto di un attento lavoro di ricerca e adattamento dei contenuti alle necessità dei corsi di Psicopatologia e Psicologia clinica italiani. L'approccio che sposa è quello integrato, che non comprende quindi un solo punto di vista, ma l'intersezione di più aspetti: psicoanalitici, genetici, neuroscientifici, comportamentali e soggettivi. Il punto da cui partono i tre studiosi americani è quasi rivoluzionario: sovvertire cioè la credenza, ancora diffusa per esempio tra i media, quando viene fatta una nuova scoperta, che uno e un solo fattore, come uno squilibrio chimico o un gene, possa determinare una condizione patologica. In ambito clinico sappiamo che non funziona così: piuttosto, i disturbi psichici sembrano emergere dall'interazione reciproca di diversi tipi di fattori. Gli autori fanno un'altra scelta coraggiosa: invece di basare la trattazione dei vari temi sulle tradizionali prospettive psicologiche (psicoanalitica, cognitiva, sistemica ecc.), prendono in considerazione unicamente il criterio della plausibilità scientifica.