Le psicosi sono le forme più gravi di turba psichiatrica. Proprio intorno a questa forma inquietante si snoda il discorso di Borgna. Le cause prime andrebbero associate a un malfunzionamento dei centri cerebrali e le cure dovrebbero incentrarsi su terapie chimiche (farmaci) o di tipo affine (elettroshock). Questa impostazione è spesso viziata da motivi tutt'altro che scientifici. L'organizzazione sanitaria del nostro paese, come di altri, non è in grado di sopportare i costi di una psichiatria più umana. Eugenio Borgna, pur dichiarando che l'ausilio dei farmaci può essere indispensabile quando si tratta di psicosi e non di nevrosi, difende la necessità di porsi in relazione con il paziente e di "penetrarne" il mondo. Il talento di Borgna consiste appunto nella capacità di penetrare il mondo psicotico tanto nel rapporto con i pazienti quanto sulla pagina scritta, dove con l'ausilio delle storie dei suoi malati e dei testi letterari di famosi grandi psicotici, come Antonin Artaud e Gerard de Nerval, riesce a dare voce all'"'urlo silenzioso" di questa patologia. Il libro, accessibile a chiunque, si rivolge anche ai colleghi psichiatri perché dismettano gli alibi della scienza e si calino umanamente nel loro compito terapeutico.