Psichedelia. Sostantivo singolare femminile. La via alla trascendenza, la chiave di accesso a uno stato di coscienza superiore spesso è una donna, celeste o meno. Ce lo ricordano tradizioni orientali, insegnamenti tantrici, culti antichissimi... e la prima voce che udiamo, quando stiamo nel pancione della mamma, è quella di una donna, con tutta la dolcezza di cui è capace. Un tale imprinting rende più soave e ancestrale il viaggio della mente, quando a guidarci è il canto di una sirena. In questo libro si racconta la storia dei gruppi di musica psichedelica, con le sfumature di tinte acide insite nel termine, che hanno affidato appunto la voce a sirene. Acid Queens capaci di emergere e farsi largo in un mondo sessista, donando alle melodie una tonalità rosa, magari shocking, e sprigionando la loro magia. What a long strange trip it's been... scrivevano i Grateful Dead. È un trip lungo, che va dalla metà degli anni Sessanta ai giorni nostri. E strano, che conduce attraverso giardini segreti, boschi, lande desertiche, spazi siderali, foreste urbane, fra sogni elettrici, incensi e caleidoscopiche visioni. Un po' di nomi? Jefferson Airplane, The United States of America, The Peanut Butter Conspiracy, Fifty Foot Hose, Ultimate Spinach, Amon Düül, Gong, Spirogyra, Comus, Trees, Pentangle, Fairport Convention, Opal, Mazzy Star, Sky Cries Mary, The Smell of Incense, Suicidal Flowers, Stereolab, Broadcast, Jessamine, Espers, Black Mountain, Sleepy Sun, Blood Ceremony, Jex Thoth, Purson, Jane Weaver, Mother Island... e molti altri ancora. È un libro da ascoltare. E allora sedetevi, mettetevi comodi. Queste Acid Queens sapranno portarvi lontano.