«Un mese dopo aver terminato questa lunga intervista, il 10 ottobre alle ore 10.00, è mancato Ugo Colombo, campione di ciclismo degli anni sessanta-settanta. Ho telefonato al suo amico Gianni Mura per comunicargli la triste notizia. Pochi giorni dopo Gianni ha scolpito su "La Repubblica" un bellissimo ricordo: Ugo, "Hombre Vertical". Dopo la morte di Ugo volevo rinunciare al progetto, poi, ripensando alle parole di Gianni, sollecitato dai suoi amici, ho deciso che avrei dovuto raccontare la storia di quest'uomo verticale. La pubblicazione, però, doveva essere legata a uno scopo sociale, per promuovere i valori umani e sportivi che Ugo aveva rappresentato: sport leale e pulito. Un progetto storico-sportivo, ma anche pedagogico, rivolto ai giovani e alle loro famiglie, a allenatori e società sportive. Mi prendo questo impegno: i proventi derivanti dai diritti d'autore dovranno essere utilizzati con questa finalità e devoluti a organizzazioni, di mia scelta, che abbiano gli stessi obiettivi.» (l'autore). Prefazione di Germano Cavalli. Postfazione di Walter Cecchin.