Tutto sta nel sottotitolo. Una vita si fa al mondo e non sa, non conosce cosa c'è dentro e via da lei, sente solo di essere affamata di vita. Piano piano spalanca gli occhi e vede e s'incanta dinanzi a tutto ciò che ogni giorno scopre: i genitori, la sorella, i nonni. Poi verranno i compagni, la strada, la scuola. Un destino avverso però, già nel fiore della fanciullezza, sembra voler spezzare lo stupore che è in lei rinchiudendola nel mondo a parte della diversità fisica: gli handicappati, anime considerate solo come carico sociale. Consapevole fin dall'inizio di quel che le è accaduto, senza deciderlo, istintivamente, sceglie di non arrendersi all'ipocrisia della morale comune. Dal fiume della vita cercherà di accettare sempre l'ombra e la luce, la gioia dei giorni splendenti e quelli bui del dolore, la sofferenza, la solitudine. Ogni volta con spirito controcorrente va avanti conquistando mete inimmaginate. Decisa a vivere e non a farsi vivere.