"Mi corre l'obbligo di confessare che io non sono un letterato, e non scrivo per amore, ma solo per rabbia. Anche se nella mia vita professionale ho scritto lavori scientifici, relazioni a congressi su temi di medicina, per ottenere la libera docenza, dove non sono necessarie doti di fantasia, di scrittura forbita ed anche poetica. Scrivo solo per la rabbia ed il livore contro il popolo italiano, al quale purtroppo appartengo anch'io. Popolo portatore di atavici difetti come il tradimento, il camaleontismo, la triste abitudine di saltare sul carro del vincitore, poco prima di arrendersi incondizionatamente, dimostrando l'assoluta mancanza di orgoglio e di dignità. Ed ancora rabbia contro una casta di politici insensibili ai gravi problemi di questo popolo sciagurato, che in realtà li ha sempre votati, ed inspiegabilmente continua a votarli, sin da quando ha creduto di aver conquistata una libertà confusa subito con il libertinaggio."