Rose Cartwright ha un disturbo ossessivo compulsivo molto diverso da come siamo abituati a conoscerlo... Avete mai sentito parlare di "pure O"? No, vero? Si tratta di un disturbo poco noto che induce chi ne è affetto a concepire pensieri sessuali di intensità scioccante, come la trasformazione improvvisa di qualsiasi oggetto o luogo in parti anatomiche del corpo umano. Immaginate il disagio di vedere da un momento all'altro il vostro capo al lavoro, magari proprio mentre vi sta parlando, esattamente come mamma l'ha fatto. Rose Cartwright per tutta la vita ha dovuto fare i conti con questi pensieri intrusivi e, dopo dieci anni passati a scacciare dalla mente persone nude e organi genitali, a sentirsi sbagliata e a cercare sempre di nascondersi, ha deciso di raccontare la sua storia. "Pure" è la testimonianza coraggiosa, e talvolta esilarante, di una donna che ha rifiutato di arrendersi, nonostante anni di diagnosi errate e terapie fallite, e di una vita intrisa di inspiegabili ossessioni e visioni imbarazzanti che troppe volte hanno messo in discussione la sua sessualità. Alla fine, in questa storia tragicomica, prevalgono l'accettazione di sé e l'amore per la famiglia e gli amici, il coraggio e il senso dell'umorismo. Fondamentale per l'autrice è stato capire che i pensieri non riflettono necessariamente le intenzioni e che in lei non c'era proprio nulla da perdonare. Un lungo percorso di terapia da cui ha preso forma questo memoriale profondamente sentito e magnificamente scritto, alla base del quale è possibile ritrovare una lezione valida per tutti noi: quando si tratta di cercare la felicità e la serenità nei propri affetti, non ci sono percorsi precisi o strade precostituite.