Oltre le pandemie, i paesaggi ci guardano: sono la sintesi imperfetta del nostro operare. Il coraggio di formulare terapie in cui si insinua la poetica produrrà la tensione dell'altrove, come sforzo di ricucire cose inconciliabili nella consapevolezza che la perfezione è impossibile, ma tracce e cicatrici producono bellezza.