Ciò che accadde a Genova nel luglio del 2001 si può veramente definire come uno scontro gigantesco tra chi affidava le proprie speranze di cambiamento al potere dei sogni e chi, per difendere una realtà in cui la povertà delle moltitudini è alla base degli interessi di pochi, non ha nessuna paura di rendersi protagonista di un incubo. Per questa ragione i disegni a cui Lucio Villani ha consegnato il racconto di ciò che accadde nel corso della contestazione al G8 di Genova sembrano uscire dalla carta per afferrare lo sguardo di chi legge, costringendolo a fare i conti con una dimensione talmente vera da apparire onirica. Epopea generazionale e spartiacque storico, la Genova del G8 fu un appuntamento con il destino a cui andarono incontro decine di migliaia di persone: un facile bersaglio per gli appetiti delle forze del male, rispetto alle quali, la storia in versi animata da Villani, suona ora e sempre come una maledizione.