Dopo il Pinocchio di Collodi e il Barone di Münchhausen di Raspe, Giancarlo Montelli affronta il terzo gran bugiardo, il Don Chisciotte di Cervantes, pietra miliare della letteratura moderna in quanto ripresa burlesca dei poemi cavallereschi. Mito e Menzogna sono pur sempre uno stravolgimento della Realtà, sia che la si idealizzi, sia che la si rovesci nel suo contrario, rivelazione comunque del Tempo di cui si fa parodia. In tempi in cui l'immaginario è continuamente saturato da storie senza Storia, che quando c'è risulta un pretesto, con gli Autori sostituiti da torme di sceneggiatori per serie, sequel e fantasy, la penna di Montelli scrive forme, o forse disegna parole, rimanendo sul limitare tra follia e realtà. Centinaia di immagini a colori ripropongono il senso della Cavalleria, recuperando e restituendo i Guerrieri, i loro Cavalli e le loro Donne. Introduzione di Francesco Muzzioli.